Filly vi farà viaggiare da Parigi passando per Roma esplorando in lungo e in largo la Francia e l'Italia
Vi presento una strepitosa artista e anche una cara amica. Yuriko Damiani.
I suoi lavori su porcellana sono bellissimi, mi emozionarono dalla prima volta che partecipai a una sua mostra nell' esoterico e affascinante quartiere Coppedé di Roma, nella Galleria d'arte SPAZIO CIMA.
La sua arte è in costante equilibrio fra “pieni” e “vuoti” tipici dell’arte giapponese. L’accostamento di temi orientali a quelli occidentali rendono le sue opere davvero uniche.
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Yuriko Damianinasce a Roma da madre giapponese, pittrice e insegnante di decorazione su porcellana, e padre italiano, profondo conoscitore della cultura del Sol Levante.
Nel 1999 fonda la catena di negozi di arredamento DCube che diventano ben presto un punto di riferimento del design nel centro nord Italia. Fondamentale per il suo percorso artistico la straordinaria esperienza lavorativa nel 1997 a Tokyo nello studio dell’Architetto Yoshinobu Ashihara contribuendo alla progettazione della Symphony Hall di Kanazawa (Giappone). Durante questa esperienza comprende l’importanza degli equilibri fra “pieni” e “vuoti” tipici dell’arte giapponese fondamentali nella sua arte. Nel 2009 tiene una conferenza durante il Simposio sull’Illuminazione Led alla facoltà di architettura di Kyoto.
Il primo affaccio nel mondo della porcellana avviene nel 2014 a Milano durante il Convegno Internazionale XIII Convention Azzurra, dove riceve l’Honarable Mention per l’opera presentata White Parrot Vase e successivamente nel 2016 con Colorful Butterfly Vase. Sempre nel 2016 pubblica il libro Favole di Porcellane edito da Gangemi Editore.
Nel 2017, 2018 e 2021 partecipa alla Convention Italia Show a San Giorgio Canavese, Torino, in qualità di giurata. Nel 2019 decide di presentarsi al concorso classificandosi terza con l’opera Il Sole e la Luna.
Nel 2019, 2020, 2021 realizza, per La Pecora Nera Editore, le targhe per la premiazione dei migliori ristoranti di Roma, Milano e Torino.
Nel 2021 realizza, su commissione della Pallini SpA, la Bottiglia in Porcellana di Limoncello più grande del mondo, alta 68 cm con una capienza di 5 lt.
Nel 2022 lei realizza, sempre per La Pecora Nera Editore, il Premio Speciale Evoluzione 2022 in occasione dell’evento Evoluzione 2022 dedicato all’olio extra vergine di qualità.
E’ l’inventrice della tecnica “Sotto oro e Oro Antico Giapponese” per cui è chiamata a fare dimostrazioni e seminari in tutta Italia.
Mostre recenti: 2022 – Waves of Weaving, Domus Art Gallery, Atene, Grecia; 2021 – L’Incanto della Porcellana fra Oriente e Occidente, Fortezza Spagnola, Porto Santo Stefano, Monte Argentario (personale); 2021 – L’Incanto della Porcellana fra Oriente e Occidente, Roseto incontra il Giappone 2a edizione, Lido Celommi, Roseto degli Abruzzi (personale); 2021 – Amabie, La Magica Profezia dello Yōkai, Mo.C.A. Studio Gallery, Roma (bipersonale); 2020 – L’istante in un segno, galleria SpazioCima, Roma (personale); 2019 – Alchimie Orientali, galleria SpazioCima, Roma (bipersonale); L’oro del Sol Levante sulla Costa d’Argento, Forte Stella, Monte Argentario (personale); Un Sol Levante dorato sul lido di Venezia, Japan Week – Mostra del Cinema di Venezia, Hotel Excelsior, Venezia (personale); 2018 – Gold Affaire, galleria SpazioCima, Roma (bipersonale); 2017, Favole di porcellana, galleria SpazioCima, Roma (bipersonale); Micro Arti Visive, Roma.
Tra le ultime collaborazioni e commissioni: Uto Ughi, Cartier, Pallini SpA, La Pecora Nera Editore oltre a molti committenti privati.
Se volete conoscere questa artista vi lascio navigare nel suo sito
Per un'amante del Giappone come me, questo è un luogo che adoro, anche solo entrarvi è come esplorare un "dolce" paradiso giapponese.
Se non ci siete mai stati e siete a Roma o a Milano vi consiglio di farlo al più presto.
Il sogno di Hiromi cake è di esprimere ai massimi livelli l’essenza della pasticceria giapponese e ci riescono alla grande. Una pasticceria per tradizione sorprendentemente curata, ricca di profumi esotici e di consistenze particolari, ma anche molto salutare perché caratterizzata dall’uso limitato di zuccheri e grassi.
La fondatrice, Machiko Okazaki, ha scelto il nome Hiromi perché così si chiamava l’anziana pasticcera di Osaka a cui sono legati i suoi migliori ricordi d’infanzia.
La sig.ra Machiko Okazaki, dopo aver aperto due importanti ristoranti tradizionali giapponesi a Roma (Okasan e Otosan), quasi per gioco decide di aprire una piccola bottega di pasticceria giapponese.
Il successo è immediato, la crescita è stata rapida, tanto da aprire un moderno laboratorio e due punti vendita, a Roma e Milano.
La squadra è tutta declinata al femminile.
Quattro pastry chef giapponesi si muovono in armonia e lavorano le materie prime secondo la tradizione, per lo più con le mani, senza affidare troppe attività alle macchine.
La capo brigata del laboratorio moderno e artigianale, è Mitzuko Takei. La sua storia è esemplare, giovanissima padroneggia già tutta la cucina tradizionale e riesce a farsi assumere nel più famoso ristorante francese di Tokyo, il Taillevent-Robuchon.
Qui nasce il suo interesse per la gastronomia occidentale che la porterà a Parigi, Montecarlo e infine a Roma dove, prima di unirsi a Hiromi cake, tiene corsi di cucina e pasticceria giapponese in due importanti scuole e prepara i dessert per i pranzi ufficiali dell’Ambasciata, apprezzati in più occasioni dalla famiglia dell’Imperatore.
Un mondo dai colori, profumi e tradizioni del mio Giappone che spero catturerà anche voi.
Dolci buonissimi, ma non solo anche salati gourmet e tanto altro che non si può descrivere perchè la pasticceria giapponese va assaggiata. Ve ne cito qualcuno il matcha cake, per gli amanti del tè verde giapponese
Hiromi Cake a Roma lo trovate in due indirizzi:
Via Fabio Massimo, 31 e in Via Reggio Emilia, 22/24
A Milano invece in Viale Coni Zugna, 52
Cosa hanno in comune le porcellane e l’Haiku, la poesia giapponese? La risposta è Yuriko Damiani. Ho avuto il piacere di conoscerla in una piovosa giornata d'inizio dicembre all’interno di Spazio Cima, un’affascinante galleria d’arte nel cuore del quartiere Coppedé a Roma, gestita da una donna altrettanto accogliente, Roberta Cima. Qui l’arte in tutte le sue espressioni la fa da padrona.
Yuriko Damiani,classe 1972, nasce a Roma da madre giapponese e padre italiano, quest’ultimo un grande conoscitore del Sol levante. Le due culture sono perfettamente riassunte in questa donna meravigliosa che sa trasmettere tutta la sua passione. Pittrice e insegnante di decorazione su porcellana, da 20 anni il mondo dell’arte le appartiene. Dopo una esperienza lavorativa in Giappone presso lo studio di un famoso architetto, decide che la pittura e la porcellana sono gli strumenti che la conquisteranno, così con una continua ricerca di equilibri tipici dell’arte giapponese, tra “pieno” e “vuoto”, intraprende la sua carriera.
Con il suo progetto “l’istante in un segno “ Yuriko Damiani guida il visitatore nell’affascinante mondo degli Haiku, dei componimenti poetici nati nel VII secolo in Giappone composti da tre versi per un totale di 17 sillabe (5-7-5). I temi sono la natura e le stagioni, il tutto descritto con grande sentimento, una narrazione in cui ci si concentra sull’oggetto da contemplare. Sono tratti, frammenti di poesia proprio come il tratto del pennello. L’artista poi è arrivata lei stessa a comporre degli Haiku bellissimi, che potrete leggere nel corso della mostra.Durante il percorso di questo viaggio nel Giappone degli haiku, sarete guidati tra meravigliose porcellane, dai colori in argento, nero, rosso e oro, ma anche piatti e alberi di Natale stilizzati.Tra le decorazioni spuntano bellissimi draghi, la gru, l’uccello del paradiso, le peonie, gli iris, gli aironi…
Sono uscita da questa visita davvero arricchita, io che da anni studio e ammiro la cultura giapponese, attraverso gli occhi di Yuriko, al di là di una mascherina che oramai fa parte della nostra vita sociale, intravedo Il Giappone, i suoi colori, le sue emozioni e tanta nostalgia di un Paese lontano dove chiunque ha voglia di ritornare, lei compresa!
Per visitare la mostra:Spazio Cima, Via Ombrone 9, ingresso libero dal lunedi al venerdi , dalle 15.00 alle 19.00 / fino al 20 dicembre 2020.
Nella deliziosa cornice della galleria d'arte Dorothy Circus Gallery nel cuore di Roma, in un caldo sabato di metà giugno assistiamo ad un vernissage per l'inaugurazione della mostra dedicata allo street artist MILLO e all'artista giapponese Hikari Shimoda.
Questa galleria, oramai un punto focale dell'arte a Roma, fu inaugurata a Roma nel 2007, per la prima volta, la scena dell'Arte Contemporanea Italiana ha messo in risalto artisti internazionali come Joe Sorren, Ron English, Sas & Colin Christian, Camille Rose Garcia, Alex Gross, Tara McPherson, James Jean, Miss Van, Kazuki Takamatsu e molti altri. la Galleria gioca un ruolo chiave nella presentazione di alcuni dei più promettenti artisti giapponesi, come Hikari Shimoda, Naoto Hattori, Atsuko Goto e Ozabu. Gli artisti giapponesi hanno trasformato la scena dell'arte contemporanea, riunendo la loro affascinante tradizione storica e culturale e le raffinate tecniche artistiche.Attraverso una ricerca dedicata e rigorosa, Alexandra Mazzanti, art director e proprietaria della galleria, contribuisce anche all'accessibilità e all'esposizione del pop surrealismo nella scena artistica asiatica contemporanea, continuando a scoprire e promuovere artisti di talento eccezionale in tutto il mondo. Nel 2011 la Galleria ha aperto la sua nuova sede nel centro storico di Roma, in Via dei Pettinari.Uno dei concetti base della Galleria è quello di proporre eventi di alta qualità basati su temi specifici che riguardano letteratura, musica e costume. Dorothy Circus Gallery, è stata selezionata come una delle 100 migliori gallerie del mondo, è ora un importante centro europeo per il Pop Surrealismo.
Ma torniamo alla mostra dedicata a Millo e Hikari Shimoda, e conosciamo meglio questi artisti.Hikari Shimoda nasce nel 1984 a Nagano, in Giappone, dove vive e lavora. Hikari studia illustrazione alla prestigiosa Kyoto Saga University e alla Aoyama Juku School. Shimoda lavora con diversi materiali che mescolano le influenze della street art e codici pop contemporanei. La sua ispirazione deriva dai manga giapponesi che accompagnano la sua crescita.Le opere di Shimoda esprimono i problemi moderni con una tecnica figurativa particolarmente colorata, fatta di pennellate, testo e collage. Spesso dipinge bambini dagli occhi a stella vestiti da super eroi come Superman e le ragazze magiche delle animazioni giapponesi che usano la magia per risolvere i drammi contemporanei.Questi personaggi sono i salvatori dell’umanità e lo specchio dei nostri eroi fantastici. Essi rappresentano il desiderio adulto di nutrire i bambini di tutto il mondo e di difendere il mondo che abbiamo costruito. I personaggi di Shimoda vivono in un mondo dove fantasia e realtà si incontrano, il passato incontra il futuro, la vita incontra la morte: è un mondo che sta per rinascere. I loro occhi non solo comunicano la personalità di ognuno, “essi sono ciascuno che esiste”, e allo stesso tempo una riflessione dei sentimenti dell’artista e delle sue idee.
Francesco Camillo Giorgino, conosciuto come ‘Millo’, nasce nel 1979 in Italia. Millo ha preso parte a numerosi art street festivals a livello nazionale e internazionale. Ha esibito negli Stati Uniti, in Russia, Cina, Australia, Thailandia, Argentina, Chile, Marocco, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Paesi Bassi, Polonia, Lituania, Bielorussia, Ucraina, e ovviamente in Italia. Nel 2014, Millo vince la B.ART competition che gli ha permesso di riempire le strade di Torino con una serie di 13 murales. Millo pone le figure in un contesto metropolitano e richiama la nostra attenzione sul frenetico corso del tempo e sulla semplicità dei sentimenti umani.Illusionismo e introspezione nell’arte di Millo sono le maggiori componenti che permettono allo spettatore di essere completamente assorto dalle città fantascientifiche e dalle loro strade dipinte che portano verso il nulla. In questo caos sconosciuto, si muovono le misteriose figure dell’artista che riflette sulla fragilità e l’importanza di ogni individuo. I suoi murali sono come porte aperte sulla mente umana e riflettono le nostre più intime sensazioni come amore, speranza, forza, solitudine e paura. Millo pone le figure in un contesto metropolitano e richiama la nostra attenzione sul frenetico corso del tempo e sulla semplicità dei sentimenti umani.
Insomma, un bellissimo pomeriggio d'estate conoscendo questi artisti meravigliosi ma soprattutto esplorando questo angolo d'Arte a pochi passi da Campo dei Fiori che porta un po' di internazioanalità nella Città Eterna.
Dorothy Circus Gallery - Via dei Pettinari, 76 00186 Roma
https://www.dorothycircusgallery.it/
London – Rome
Da pochissimo si è aperto un ristorante giapponese , si chiama Leo’s Gyoza Factory Roma, il primo ristorante dedicato ai ravioli giapponesi in zona Ostiense. Conoscete i Gyoza ? Si tratta di ravioli. Il format nasce in Giappone come street food. I gyoza hanno radici cinesi, ma successivamente sono stati fatti propri e personalizzati dalla cucina giapponese. Leo’s Factory serve principalmente ravioli, ripieni di carne, pesce, ortaggi e una versione vegana. Una variante è quella della zuppa di gyoza con ravioli ripieni di maiale serviti in brodo di pollo. Si puo' scegliere tra la formula fritta o quella più classica (e leggera) alla piastra a cui si possono abbinare diverse salse come la neghi sesame o al miso.
La garanzia è offerta dai soci Akira Yoshida (attuale titolare di Ramen Bar Akira, altro famoso ristorante giapponese in quartiere ostiense dove gustare degli ottimi ramen ), Hamazawa Ryohei e Horiguchi
Store, un’azienda di Nigata, è quella di proporre cibo homemade preparato sul momento. Ai fornelli ci sono soprattutto cuochi giapponesi, arrivati in Italia proprio per l’avvio del progetto. I prodotti,
il metodo di preparazione e gli ingredienti sono esclusivamente giapponesi. A completare il menu, oltre alla specialità dei gyoza, ci sono almeno altri dieci piatti tra cui onigiri, wakame , cosce di pollo fritte in salsa di soia e polpette
di riso con vari gusti. Tra gli onigiri più particolari il tenkasu con pastella di tempura e brodo di alga Kombu. Anche l’accompagno delle bevande è strettamente locale, sia per i liquori che per il tè. La lista
del menu al tavolo è la stessa anche da asporto.
E' un locale giovane, in linea con il contesto del quartiere. L’arredo scelto ha uno stile
pop, molto luminoso e con tonalità che variano dal bianco più moderno al marrone caldo del legno. Il Leo’s Gyoza Factory è il primo di una lunga serie. Infatti il progetto è quello di aprire
altri dieci Gyoza Bar in Italia nell’arco di cinque anni. Il prossimo non si sa ancora dove verrà inaugurato, ma non sarà nel Lazio.
Leo’s Gyoza Factory, aperto dal martedì alla domenica dalle 12,30 alle 15 e dalle 19 alle 23
Leo’s Gyoza Factory, Via Pellegrino Matteucci 15-17, Roma. Tel. 0694421058
C'è "Okasan" che in giapponese significa " Madre " ed è un delizioso ristorante giapponese , nel quartiere Prati di Roma, in Via Ostia 22, dove gustare dell'ottima, tradizionale e originale cucina
giapponese. La famiglia si allarga. In zona Trieste/Salario a Roma, qui troverete la stessa qualità e cortesia che ha reso Okasan, un riferimento per la cucina tradizionale giapponese a Roma. In via Nemorense 101, nel cuore del quartiere Trieste a Roma,
nasce Otosan, che in giapponese significa " padre ". In un ambiente caldo e accogliente potrete sperimentare la vera cucina tradizionale giapponese. L'alta qualità, il servizio eccellente e l'atmosfera vi regaleranno un'esperienza straordinaria,
difficile da dimenticare...I deliziosi e ricercati sapori degli chef giapponesi vi faranno sentire di aver trovato il vostro posto in cui gustare i piatti tipici della Terra del Sol Levante..
#IlGiapponeaRoma
ローマの日本
Entro mi siedo e " viaggio" in Giappone.Vi spiego dove... Due anni fa una donna giapponese di nome Machiko, va a trovare degli amici al ristorante giapponese "Okasan" a Roma, uno dei più tradizionali. Arrivando
direttamente dal Giappone porta in regalo ("omiyage" come dicono in Giappone), dei dolci preparati da una sua amica. Gli amici non avevano mai provato niente di così equilibrato e gustoso allo stesso tempo e si sono subito innamorati di quello stile.
I dolci erano stati preparati da Hiromi, una signora gentile e umile che in questi anni ha ricevuto diversi premi in Giappone per le sue qualità di pasticciera.Decidono così di aprire una pasticceria giapponese a Roma, forse la prima in Italia,
e cosi' nasce Hiromi Cake... Eccomi qui , in un'ambientazione da izakaya (居酒屋), il tipico negozio di sakè dove ci si siede, Hiromi diffonde la cultura wagashi (和菓子) proponendo classici della pasticceria nipponica e dolci rivistazioni ispirate
all'Occidente: dolci a base di farina di riso, fagioli azuki, patate dolci, ma anche sesamo, soia, gelatina vegetale di alghe, e con un uso ridotto dello zucchero. In abbinamento al tè verde, come vuole la tradizionale cerimonia del tè.
Davvero ottimo il matcha, ( il tipico tè verde ) che ho gustato con una cheesecake al tè verde... Qui c'è di tutto: i Mochi, riso bollito e modellato in polpettine con le guarnizioni più fantasiose; i Dorayaki hanno
invece le sembianze di soffici pancake e racchiudono una farcitura di fagioli rossi, e poi c'è l’Oishi, dal giapponese “buono”. Tra i dolci giapponesi rivisitati, troviamo il Kawaii, una mousse di fragola con cuore di cioccolato
su base di pasta frolla rifarcita di crema alle mandorle; il Fuji San, rivisitazione della montblanc con tortino ripieno di azuki, fagioli bianchi e Matcha, e tanto altro... Se anche voi, siete appassionati dei sapori giapponesi ,come me, vi consiglio
una sosta da " Hiromi Cake " che non è solo un' esperienza nel gustare un buon dolce giapponese , ma è un vero e proprio "viaggio" sensoriale che coinvolge proprio tutti i sensi.
Dove?
HIROMI CAKE
VIA FABIO MASSIMO, 31 ( QUARTIERE
PRATI ) ROMA
Per tutti gli amanti del Giappone a Roma una data da segnare in agenda :
Domenica 27 maggio dalle 11:00 alle 20:00
Primavera da Doozo - Via Palermo 51-53 (Monti) Roma
Mercatino Giapponese
- II edizione
Ingresso libero
Oltre agli stand che animeranno il mercatino, non mancheranno le specialità di cucina giapponese preparate per l’occasione dal nostro chef Endō Kazuhiko
nelle ore del pranzo (dalle 12:30 alle 15:00) e della cena (18:00-20:00) nel nostro accogliente giardino interno.
Sarà un’occasione unica per gli appassionati del Sol Levante che potranno trovare il solito stand di libri di narratori
e poeti giapponesi in traduzione italiana o di saggistica sul Giappone, oltre a ceramiche artigianali provenienti da Kyōto. Non mancheranno poi kokeshi, accessori di importazione e articoli fatti a mano, kokedama, origami, stoffe e quant’altro.
State programmando di andare a visitare il Giappone? Il tour operator giapponese H.I.S., specializzato nell'organizzazione di viaggi in Giappone, sarà disponibile a darvi tutte le indicazioni con le migliori proposte di viaggio che possano soddisfare
ogni vostra richiesta.
Chi desiderasse invece esercitarsi nella conversazione in lingua giapponese, troverà l’associazione Tondo Rosso disponibile per offrire a tutti la possibilità di usufruire di brevi conversazioni in lingua.
Inoltre, anche in questa seconda edizione, si potrà assistere ad una dimostrazione di Ikebana dal vivo tenuta dalla Maestra Romilda Iovacchini (scuola Ohara).
Novità di questa edizione sarà un incontro sul sake importato
in Italia da Shibataya, per cui vi sveleremo ulteriori dettagli presto!
Non mancate !!!
All'ingresso sarete accolti da delle bellissime e coloratissime carpe. La carpa è da sempre un pesce molto amato e conosciuto in Giappone-
Nella cultura orientale e più nello specifico in quella giapponese, la carpa koi è
un animale molto apprezzato e stimato, non solo per la sua bellezza come pesce colorato ma soprattutto per quello che simboleggia ovvero principalmente la perseveranza. La carpa è inoltre evocativa della fedeltà nel matrimonio e buona fortuna
in genere.
La carpa (“Koi” in giapponese appunto) è sempre in movimento ed è considerata uno dei pesci con più energia e forza. E’ inoltre in grado di nuotare controcorrente, e ciò viene interpretato
sia come una rappresentazione anticonformista (la forza di non seguire la corrente, bensì di seguire la propria via indipendentemente dal resto) che come forza di superare le avversità...
Se siete amanti del Giappone e della sua meravigliosa cultura vi consiglio di andare all'Istituto Giapponese di Cultura dove troverete : corsi di lingua giapponese per tutti i livelli, eventi, mostre, conferenze,il tutto all'insegna del Sol Levante, oltre che la visita guidata del delizioso giardino giapponese che circonda l'istituto, da fare assolutamente previa prenotazione.Questo e tanto altro per i nippofoli di Roma
Dove?
Indirizzo: Via Antonio Gramsci, 74, 00197 Roma RM
#ramenmania
#IlGiapponeaRoma
#WhereRome
Il quartiere Ostiense a Roma, sta diventando sempre di piu' un " Piccolo Giappone "...ci sono diversi ristoranti giapponesi dove gustare la cucina autentica giapponese...
Ma il Ramen lo avete mai assaggiato?
Il
ramen (ラーメン) è un tipico piatto giapponese (ma di origini cinesi) a base di tagliatelle di tipo cinese di frumento servite in brodo di carne e/o pesce, spesso insaporito con salsa di soia o miso e con guarnizioni in cima come maiale affettato alghe
marine secche, cipolla verde e a volte mais. Detto così non inspira...io vi consiglio di assaggiarlo!!! Con il freddo è un toccasana...
A proposito di questo piatto, c'è un interessante articolo nella rivista di Turismo Where Rome , se siete amanti del Ramen e cercate degli indirizzi a Roma...ne trovate almeno due nella stessa strada.....
MAMA-YA
Via Ostiense, 166/A, 00154 Roma
AKIRA RAMEN BAR
Via Ostiense, 73F, 00154 Roma
Allora...Itadakimasu (頂きます)...
Un angolo giapponese a Roma da visitare assolutamente.
Sapete che il termine giapponese per indicare " prego, entra " è " doozo"?...
Doozo è da sempre un punto di incontro per noi amanti della cultura giapponese a Roma, qui potrete non solo gustare dell'ottimo sushi, ma anche rilassarvi nel giardino giapponese , partecipare a tanti eventi culturali legati a questa meravigliosa cultura e poi all'interno vi è una deliziosa libreria dove consultare tanti libri giapponesi di ogni tipo!
Dove?
DOOZO
Via Palermo 51-53,
Ultimi commenti
06.06 | 15:40
Sono Federico e vivo a Parigi, grazie di tutte le bellissime news che ci dai su questa città che è anche tua e si vede
16.03 | 15:34
J'adore ton site ! Je suis moité italien et moitié français.... Merci Olivier
08.02 | 13:18
Très interessant!!! merci Salut de Paris
24.01 | 17:18
Un bellissimo sito, un'anima bella che racconta due meravigliose città come Roma e Parigi. Brava Filly